sabato 7 ottobre 2017

La raccolta differenziata della "plastica" nel comune di Nembro: urge una piccola rettifica


Ci è giunta notizia da parte di alcuni cittadini che nel comune di Nembro (BG) le indicazioni fornite ai cittadini per come conferire gli imballaggi di plastica contengono alcune piccole inesattezze. Segnaliamo la cosa perché il comune della val Seriana da qualche tempo, come tanti altri paesi della valle, si è dotato di un sacco rosso prepagato per ottimizzare al meglio la raccolta differenziata: tutto quello che "non può essere differenziato" va conferito in un apposito sacco (a pagamento), un sistema che incentiva i cittadini, appunto, a differenziare nel migliore dei modi i vari rifiuti "prodotti", inserendo appunto nel sacco del secco residuo "poche cose".

Nella fotografia che ci è stata inviata, tratta dal calendario distribuito ai cittadini sulla raccolta differenziata del 2017, appaiono indicazioni su cosa NON conferire nella plastica e vi leggiamo una serie di informazioni "fuorvianti": piatti e bicchieri di plastica monouso sono imballaggio di plastica (come giustamente indicato) e quindi vanno nella plastica; inserire però accanto l'aggettivo "sporco" significa solo creare, appunto, confusione nella testa del cittadino. 
Un bicchiere di plastica in cui ho versato un succo di frutta, che ho bevuto tutto, è da ritenersi sporco? Per tanti cittadini lo potrebbe essere.
Un piatto di plastica nel quale ho mangiato le costine e la salamella conterranno sicuramente tracce di grasso, ma è da ritenersi sporco?  Anche qui tanti potrebbero pensare di sì.
Eppure sulle indicazioni Anci-Conai troviamo sempre scritto "pulito sommariamente dai residui di cibo", mai "sporco". La stessa cosa vale per quanto riguarda l'indicazione "plastica non pulita", una definizione che invoglia, per così dire, il cittadino a gettare questo materiale nel sacco del secco residuo.


Non sciacquare gli imballaggi prima di conferirli nella raccolta differenziata.
Non devono essere "puliti", basta che vi siano rimossi i residui di cibo.

Naturalmente siamo andati a controllare sul sito del comune e abbiamo scoperto che, effettivamente, le indicazioni fornite dall'amministrazione comunale non tengono conto delle indicazioni che invece sono riportate negli Accordi quadro tra Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).

Andiamo alla pagina web del comune di Nembro, selezioniamo Raccolta differenziata e Gestione dei rifiuti  e clicchiamo sul link Modalità di conferimento della plastica

Si apre un documento in pdf (datato 2009!) nel quale leggiamo alcune indicazioni corrette su cosa conferire nella "plastica". Tuttavia, dalla pagina 23, appiano dei rifiuti che viene scritto di NON CONFERIRE NELLA PLASTICA. Tra questi, si indica in modo errato (perché andrebbero conferiti negli imballaggi di plastica, proprio come da indicazioni Anci-Conai): 
  • piatti e bicchieri di plastica monouso  [= imballaggio di plastica];
  • sacchetti delle patatine [= imballaggio di plastica];
  • confezioni di biscotti [quelli nella fotografia andrebbero nella carta/cartone];
  • articoli da cancelleria e relative bustine [= le relative bustine sono imballaggio di plastica];
  • bustine varie [nella foto di destra appare una confezione di borotalco, che riporta il simbolo 07 dei codici di riciclaggio della direttiva europea 94/62/CE ossia "Tutte le altre plastiche" quindi plastiche riciclabili].
Ci auguriamo vivamente che l'amministrazione provveda in tempi rapidi a correggere il documento presente attualmente sul proprio sito, sostituendolo con uno contenete indicazioni corrette. Inoltre, nel calendario su come fare la raccolta differenziata che starà preparando per l'anno nuovo, vorrà precisare meglio la questione sulla plastica sporca indicando la corretta definizione di pulita sommariamente, al fine di non creare un doppio danno ai propri cittadini che potrebbero essere indotti ancora in futuro a conferire (erroneamente) del materiale nel secco residuo anziché recuperarlo negli imballaggi di plastica: un possibile guadagno diverrebbe non solo un costo per le proprie tasche, ma anche un danno per l'ambiente, perché, è bene ricordarlo sempre, tutto ciò che viene buttato nel sacco del secco residuo finisce poi a bruciare in un inceneritore (in Lombardia ne abbiamo ben 13).

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