Le riprese della serata di venerdì a Dalmine in cui, grazie al patrocinio della Città di Dalmine, abbiamo provato a rispondere, con il prezioso contributo di tre autorevoli relatori [Enzo Favoino, Marco Caldiroli e Claudia Terzi] che hanno riportato normative, dati e numeri reali, alla domanda: i rifiuti sono un problema o una risorsa?
Per tutti coloro che non sono riusciti a venire e volessero ascoltare le importanti cose che sono state dette, da cui partire per arrivare a Rifiuti Zero.
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Venerdì 26 maggio alle ore 20.45 a Dalmine (BG), presso la
Sala Consiliare di Piazza della Libertà 1, si è svolto l’evento “RIFIUTI:
PROBLEMA O RISORSA?”, che ha visto come relatori personaggi di primo piano a
livello nazionale e internazionale nella gestione dei rifiuti e negli studi ad
essa legati, nonché la partecipazione dell’Assessore all’Ambiente, Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Terzi.
La conferenza è stata promossa dall’Associazione 5R Zero Sprechi, in collaborazione con Liberaidee.
L’Associazione
5R Zero Sprechi si costituisce nel 2016 su iniziativa di cittadini di
diverse province lombarde già attivi a livello locale nella promozione della Strategia Rifiuti Zero.
Obiettivo dell’associazione è promuovere la
sostenibilità e 5 buone pratiche identificate nelle 5 “R”: Riduzione,
Riuso, Riparazione, Riciclo e Recupero. Buone pratiche che, applicate nel
quotidiano, sia su piccola sia su grande scala, portano all’affermazione di un'economia
circolare a zero sprechi.
L’associazione si dedica prevalentemente alla promozione di
serate informative sulla Strategia Rifiuti Zero, organizza incontri nelle
scuole e supporta le amministrazioni comunali per orientarle alla tariffa
puntuale; effettua analisi merceologiche, fornisce assistenza alla separazione dei
rifiuti (attuata mediante un “Rifiutologo”), allestisce Ecopoint e Infopoint
durante feste di paese, sagre e manifestazioni, ed effettua attività
di recupero di rifiuti abbandonati.
L’evento di venerdì sera è nato come occasione di confronto
in un momento in cui la questione dei rifiuti e della loro gestione è alla
ribalta nella cronaca nazionale e si prefigura come un problema di difficile
soluzione.
Mentre l’Europa si muove sempre più nella direzione di un’economia
circolare, ponendosi ambiziosi obiettivi di riciclo e riduzione del rifiuto
agli Stati membri, in Italia, nei fatti, si opta spesso per soluzioni a breve
termine e poco lungimiranti, che non sembrano risolvere la questione alla
radice.
Ricordiamo che la Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di impianti di incenerimento rifiuti: se ne contano 13 solo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La sovra-capacità di incenerimento degli impianti lombardi è stata d’altronde constatata dallo stesso Consiglio Regionale, quando, a fine 2013, approvò una risoluzione che impegnava la Giunta regionale a definire un piano di dismissione degli inceneritori lombardi a partire dai più obsoleti.
Tante sono inoltre le contraddizioni. L’articolo 35 del Decreto Sblocca Italia e il conseguente decreto attuativo ne sono un esempio: la costruzione di nuovi impianti di incenerimento rifiuti viene ventilata come soluzione allo smaltimento sulla base di una programmazione che non tiene conto degli obiettivi di riduzione europei e quindi di un’evoluzione virtuosa del sistema della gestione dei rifiuti. Sempre l’articolo 35 dello Sblocca Italia, istituendo la possibilità di incenerire i rifiuti urbani provenienti da altre regioni e quindi “scavalcando” l’autonomia programmatica regionale, scoraggia le pratiche virtuose locali.
Ricordiamo che la Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di impianti di incenerimento rifiuti: se ne contano 13 solo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La sovra-capacità di incenerimento degli impianti lombardi è stata d’altronde constatata dallo stesso Consiglio Regionale, quando, a fine 2013, approvò una risoluzione che impegnava la Giunta regionale a definire un piano di dismissione degli inceneritori lombardi a partire dai più obsoleti.
Tante sono inoltre le contraddizioni. L’articolo 35 del Decreto Sblocca Italia e il conseguente decreto attuativo ne sono un esempio: la costruzione di nuovi impianti di incenerimento rifiuti viene ventilata come soluzione allo smaltimento sulla base di una programmazione che non tiene conto degli obiettivi di riduzione europei e quindi di un’evoluzione virtuosa del sistema della gestione dei rifiuti. Sempre l’articolo 35 dello Sblocca Italia, istituendo la possibilità di incenerire i rifiuti urbani provenienti da altre regioni e quindi “scavalcando” l’autonomia programmatica regionale, scoraggia le pratiche virtuose locali.
Tutta la tematica necessita, quindi, di un approfondimento e
del vaglio di tutte le opzioni disponibili, in un onesto e aperto scambio di
idee.
Nel corso della conferenza Enzo Favoino, ricercatore della
Scuola Agraria del Parco di Monza e Coordinatore Scientifico di Zero Waste
Europe, ci ha parlato degli obiettivi europei e del significato di “economia
circolare”, con le potenzialità che offre.
Marco Caldiroli, Vice Presidente di Medicina Democratica, si è soffermato invece sugli aspetti tecnici legati all’incenerimento dei rifiuti e
sui conseguenti rischi sanitari, ancora poco conosciuti e approfonditi nel
nostro Paese.
Infine, l’assessore Claudia Terzi ha presentato la
situazione locale.
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Claudia Terzi, Assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, laureata in Giurisprudenza. Avvocato, ha conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione forense in prima sessione presso la Corte d'Appello di Brescia. Ha svolto attività presso alcuni studi legali, specializzandosi nel settore del diritto civile, diritto societario e di famiglia e dal 2004 è diventata titolare del suo studio legale, dove si occupa delle medesime materie.
Enzo Favoino opera
dal 1990 in qualità di tecnico e ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco
di Monza, un centro di ricerca che ha avuto un ruolo fondamentale in Italia ed
Europa per lo sviluppo ed il consolidamento delle pratiche di raccolta
differenziata, riciclaggio, compostaggio, riduzione. Assieme ai colleghi, ha
progettato, realizzato e coordinato diversi programmi operativi nel settore
della gestione sostenibile dei rifiuti, sviluppando strategie innovative per
l’organizzazione dei circuiti di raccolta.
Da tempo ha portato le competenze e conoscenze sviluppate
anche in ambito internazionale, operando per la definizione di strategie di
sostenibilità, la realizzazione di circuiti pilota di raccolta differenziata e
compostaggio, la definizione della legislazione di settore, la formazione di
tecnici e decisori. E’ tra i fondatori dell’ECN (European Compost Network) ed è
attualmente il coordinatore del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca
Rifiuti Zero. Per il ruolo innovatore nei sistemi di raccolta differenziata e
riciclaggio, nel 2007 Favoino è stato inserito tra i 50 “Pionieri del Riciclo”
scelti a livello nazionale, ricevendo il relativo premio.
Marco Caldiroli
vicepresidente di Medicina Democratica, ha svolto numerose attività di
consulenza per procedure di VIA e di AIA di vari inceneritori, autore di una
cinquantina di studi di impatto ambientale a domande di AIA per conto di comitati locali per impianti
di trattamento e incenerimento rifiuti, cementifici, impianti chimici, centrali
termoelettriche e discariche. Ha partecipato quale relatore al Workshop on the
Seveso III Directive presso il Parlamento Europeo a Bruxelles.
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