Conferenza a
Brescia del 6 febbraio 2020 con Luca Mercalli
Luca Mercalli inizia parlando del clima nel tempo e delle “variabili fisiche e biologiche”, dalle quali si riesce a stimare quale sia stata la temperatura migliaia d'anni fa, per esempio, gli anelli degli alberi o l’andamento dei ghiacciai, il ritrovamento di fossili ed i termometri isotopici (cioè una stima tra gli isotopi e la temperatura).
Il primo termoscopio è stato
realizzato da Galileo Galilei nel 1607, mentre Daniel Gabriel Fahrenheit
inventa il termometro ad alcol nel 1709, a cui seguì quello a mercurio nel 1725.
Nel 1742 Andres Celsius propose l'introduzione di una scala centigrada.
Dalla metà del 1700 iniziano
a diffondersi in Europa e da questo momento si iniziano a rilevare i dati,
quindi da questo momento le stime sono molto più precise perché basate su dati.
Il grafico parte dall'anno
zero e dal 1800 si ha una precisione più alta nella rilevazione.
Tra il 1600 e il 1800 si ha
la “piccola era glaciale” e poi, fino a metà del 1900, la temperatura risale a valori
medi, ma dal 1950 la crescita è eccessiva, quindi non si può usare la storia
per giustificare il cambiamento climatico, perché i tempi sono totalmente
diversi.
Cosa genera la “piccola era
glaciale” di cui si hanno tracce anche nei quadri dei pittori dell’epoca.
Si stima che ci sia stato un
piccolo raffreddamento del Sole, quindi cause esterne alla terra non si possono
ricercare; in realtà sono state una serie di enormi eruzioni vulcaniche. La
prima e più devastante è stata quella del vulcano Samalas in Indonesia nel
1257. Il Samalas è un vulcano enorme, le cui ceneri nella stratosfera hanno
causato questo raffreddamento: le polveri nella stratosfera impediscono ai
raggi solari di arrivare sulla Terra.
Non essendoci internet, in
Europa non si sapeva dell'eruzione del Samalas; a Genova, nel 1260, si ferma il
commercio per il freddo. Oltre al Samalas, nel giro di qualche centinaio
d'anni, altri grandi vulcani eruttano.