martedì 24 gennaio 2017

5R Zero Sprechi in azione contro l'abbandono dei rifiuti


Nuovo appuntamento "green" per Paderno Franciacorta: sabato i volontari del Progetto Rifiuti Zero e di 5R Zero Sprechi, in collaborazione con il Comune, hanno setacciato il territorio padernese, specialmente i punti critici della campagna, alla ricerca  dei sacchetti dei rifiuti abbandonati. "Abbiamo recuperato una cinquantina di "sacchetti" di rifiuti abbandonati, segno che il fenomeno dell'abbandono è ancora molto frequente – spiega Marco Migliorati, presidente di 5R Zero Sprechi –. Grazie al lavoro di separazione dei rifiuti, però, abbiamo poi differenziato circa il 60% del materiale (plastica, vetro, alluminio e carta-cartone). Inoltre, grazie alla collaborazione con la Polizia locale, si è potuti risalire ad alcuni dei responsabili degli abbandoni, circa una decina, che verranno così sanzionati".


Un sentito ringraziamento anche a Gabriele Minelli che ha avuto modo di riportare la notizia sulle pagine del Giornale di Brescia.




lunedì 16 gennaio 2017

Progetto Rifiuti Zero: un anno molto positivo a Paderno Franciacorta



Il 2016 si è concluso e il lavoro svolto nel corso dell’anno dai volontari del PROGETTO RIFIUTI ZERO ha portato parecchi interessanti risultati: ben 15 feste di paesi limitrofi e non, hanno adottato l'Ecopoint per la qualificazione della raccolta differenziata e si sono ripetute più volte attività di recupero dei rifiuti abbandonati nel paese con l’appoggio dell’amministrazione, ma soprattutto grazie ai volontari di Paderno Franciacorta.
Tra le varie attività, va evidenziata anche l'importante raccolta in isola delle altre plastiche (ciò che non e imballaggio) che, come molti ricorderanno, fu proposta in commissione ambiente e poi, con l’impegno della amministrazione, è diventato un progetto richiesto ed ottenuto da Linea Gestioni.
Quest’anno in isola son stati riempiti ben 15 container di altre plastiche, che normalmente finivano negli ingombranti (la stima potrebbe aggirarsi tra le 6 e le 8 tonnellate, ma attendiamo comunque il conteggio esatto). 
Questa plastica sarà trasformata in materia prima secondaria, quindi recuperata per divenire qualcosa d’altro; inoltre avendo evitato circa 6/8 tonnellate di smaltimento di ingombranti, permetterà un risparmio al nostro comune.  
Questo è un progetto attuabile ovunque, ed è auspicabile che avvenga in ogni comune poiché contribuisce sicuramente alla riduzione dei rifiuti oltre alla riduzione delle spese per i cittadini.

Marco Migliorati 

sabato 14 gennaio 2017

Inquinamento: a proposito di stufe, caldaie e “regole d’oro”


In un video diffuso da Bergamo News, l’assessore all’ambiente del comune di Bergamo Leyla Ciagà ha descritto alcune semplici “regole d’oro” per inquinare di meno. Tra queste, ha dato particolare “enfasi” all’utilizzo di “stufe e caldaie di ultima generazione” e al fatto di “scegliere della legna secca, stagionata e pulita, meglio ancora se conservata in un ambiente areato. Anche il pellet deve essere di ottima qualità per far sì che l’impatto ambientale sia il più basso possibile”. Tutti questi preziosi accorgimenti ridurrebbero l’inquinamento da polveri sottili.
Vorremmo innanzitutto ricordare all’assessore che, da uno studio dell’EPA (Environmental Protection Agency), l’equivalente della nostra ARPA statunitense, ripreso e pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives specializzata nella pubblicazione di recenti scoperte scientifiche nel campo delle scienze e della salute ambientale, appare alquanto evidente che la combustione delle cosiddette biomasse non ha grandi effetti sull’aumento di concentrazione di polveri sottili (PM 2,5).



Pensiamo che l’assessore, invece, dovrebbe attivarsi con maggiore energia nella riduzione dei rifiuti avviati ad incenerimento (il cosiddetto secco residuo della raccolta differenziata e gli ingombranti), che a Bergamo  si attestano ancora sui 180 kg pro capite.
Nei comuni dove è attiva la Raccolta Differenziata mediante la Tariffa Puntuale, questo dato è sceso ben al di sotto della media nazionale: a Parma è di 50 kg, mentre a Boltiere (per restare in terra bergamasca) è di 54 kg per abitante. 
Naturalmente tutto questo materiale, oltre a non venire bruciato perché differenziato correttamente dai cittadini, si trasforma in maggiori contributi Conai che finiscono ancora nelle tasche dei cittadini stessi il cui comportamento virtuoso è premiato con una sensibile riduzione della Tari (a Boltiere, comune di 6.000 abitanti, c’è stato un risparmio di 120 mila euro).
Tra l’altro, ricordiamo che l’attuale giunta Gori che amministra Bergamo inserì nel programma elettorale proprio la Tariffa Puntuale e siamo venuti anche a sapere che una delegazione bergamasca  ha fatto visita proprio a Parma per “imparare” come fare la Tariffa Puntuale. 
Aspettiamo con ansia di conoscere a breve i dati dell’analisi merceologica...

Invece di pensare alle piccole stufe che usiamo qualche mese all’anno per scaldarci, dando raccomandazioni sul tipo di legna che si brucia, sarebbe meglio fare qualcosa per provare a spegnere quelle “grosse stufe” chiamate inceneritori, facendo in modo magari che non brucino materiale che potrebbe essere tranquillamente recuperato e avviato a nuova vita.

Giorgio Elìtropi

giovedì 12 gennaio 2017

Tariffa Puntuale: il laboratorio Parma




«Oltre l’80% delle famiglie ha raggiunto lo sconto massimo ottenibile, per un totale dei risparmi che ha raggiunto il 92% circa dei cittadini. Questo dà la misura di quelli che sono gli incentivi della tariffazione puntuale se questa è associata al sistema di raccolta differenziata porta a porta. Un sistema, quello della tariffa puntuale – prosegue l’assessore – che funziona anche sulle utenze non domestiche alle quali abbiamo ritenuto di dare uno sgravio ulteriormente maggiore permettendo di pagare in media il 7,5% di “sconto” sulla tassa rifiuti nel 2016 rispetto al 2015»
Superato lo scetticismo iniziale riguardo il sistema porta a porta, con circa 600 sanzioni inflitte negli ultimi 12 mesi, anche tramite l’utilizzo di telecamere mobili contro l’abbandono di rifiuti per strada, il circuito virtuoso attivato a Parma ha portato, spiega ancora Folli, a risparmiare in un anno circa 3,5 milioni di euro nei costi di incenerimento.
«Puntando sulle politiche di riduzione e prevenzione dei rifiuti, abbiamo dimostrato che si riesce a ridurre drasticamente quello che è il rifiuto pro capite che viene conferito agli impianti di incenerimento incoraggiando, invece, un’economia virtuosa – aggiunge Folli, che conclude – siamo riusciti a far cambiare le abitudini dei cittadini nonostante ci siano ancora delle resistenze legate agli abbandoni, ma si tratta di problematiche fisiologiche alle quali dobbiamo sicuramente rispondere».

Tratto da Ricicla.tv