Leggendo questo articolo qui sopra, apparso nei giorni scorsi su un quotidiano bresciano, un qualsiasi cittadino penserà che la calotta sia l'ultimissimo ritrovato tecnologico inventato dai gestori della raccolta differenziata e messo a disposizione della comunità per risolvere il problema dei rifiuti.
Invitiamo tutti i lettori a rispondere a questa domanda: sapete quanti sono in Lombardia i comuni che hanno adottato la calotta?
La calotta, in pratica, è stata adottata solo in una parte della provincia bresciana, con la Val Trompia in pole position.
Eppure sono numerosi i comuni che, dopo aver sperimentato la calotta, e visti gli "scarsi" risultati ottenuti, vogliono cambiare e passare al porta a porta.
La scelta dei due comuni della Val Trompia, quindi, non si capisce: i dati dei controlli (quartature) ci dicono che la materia differenziata proveniente dai comuni che hanno le calotte è di pessima qualità e i costi per la gestione molto più alti.
Oppure una scelta di questo genere "si capisce", visto che a qualcuno, chiamato inceneritore, in un modo in un altro si deve pur dare da mangiare...
Meditate signori, meditate...
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