giovedì 24 novembre 2016

Un Dodit per aumentare la Raccolta Differenziata


Il Comune di Rodengo Saiano protagonista durante la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti grazie a 5 R zero sprechi e all'azienda Tandem srl.
L'amministrazione comunale ha accolto infatti la proposta a partecipare a questa iniziativa da parte dell'azienda lombarda specializzata in separazione dei rifiuti, che ha così posizionato nei giorni scorsi nel municipio (dove resterà fino al 27 novembre) un Dodit, il dodecaedro per la raccolta differenziata creato per un conferimento efficace nei luoghi pubblici.
"Vogliamo innanzitutto ringraziare per la sensibilità sul tema il sindaco Giuseppe Andreoli e l'assessore al territorio Ramona Raffaelli – esordisce Manuela Cazzaniga di Tandem –. Nelle notre case siamo abbastanza abituati a differenziare, ma quando siamo fuori casa spesso troviamo, se li troviamo, solo cestini per l'indifferenziato o brutte file di cestini anonimi. Dodit è stato creato proprio per avere un contenitore dove differenziare è facile e intuitivo"

Durante questa settimana di sperimentazione ci saranno anche momenti formativi curati da 5 R zero sprechi. "Rodengo – spiega Marco Migliorati di 5 R – è un paese che fa la differenziata con i cassonetti a calotta e non con il porta a porta, motivo per il quale l'ho segnalato alla Tandem per la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti".
Info sulla pagina Facebook "Dodit"


Gabriele Minelli, Il Giornale di Brescia, 23 novembre 2016

lunedì 21 novembre 2016

Ecopoint a Lodi Vecchio


Il 25 settembre 2016 a Lodi Vecchio si è tenuta la festa "VIVI LA CITTÀ" un evento che ha coinvolto tutte le associazioni e tanti cittadini della cittadina lodigiana.
La nostra associazione 5R ZERO SPRECHI ha voluto dare una dimostrazione pratica di quanto la nostra comunità sia già pronta per meritarsi l'introduzione della Tariffa Puntuale, organizzando un Ecopoint nel quale conferire tutti i rifiuti prodotti durante la festa, consentendo così di toccare con mano a tutti quanto sia facile differenziare quello che, spesso per pigrizia, siamo soliti conferire nel secco residuo.
Un grazie a tutti i bambini (il nostro futuro) che hanno dimostrato un grande interesse partecipando con tanta passione e accettando i consigli e le piccole correzioni: si sono divertiti a differenziare, orgogliosi di dimostrare di essere responsabili e attenti!
Tutti i volontari presenti ai gazebi delle associazioni e i circa 400 cittadini (di cui 200 commensali) si sono impegnati, dimostrando di essere un città attenta, collaborativa e pronta, producendo meno secco da incenerire e dimostrando senza tanti giri di parole di essere realmente attenti alla propria salute e a quella dell'ambiente.
Ora non ci resta che attendere il passo successivo: l’introoduzione della Tariffa Puntuale! Perché, come potete vedere anche nel breve filmato proposto, i dati parlano da soli: i rifiuti non esistono!

Anna Maria

venerdì 18 novembre 2016

Domani

Un emozionante e stimolante viaggio intorno al mondo alla ricerca di soluzioni efficaci per dimostrare che un DOMANI migliore è possibile. Partendo dagli esperimenti più riusciti nei campi dell’agricoltura, energia, abitazioni, economia e istruzione, i registi Cyril Dion e Mélanie Laurent immaginano un nuovo futuro per noi e per i nostri figli. Risultato: una sorprendente, contagiosa e ottimista spinta al cambiamento, a partire già da DOMANI.

giovedì 17 novembre 2016

Cowspiracy



Cowspiracy è un innovativo lungometraggio (di cui il post produttore è Leonardo Di Caprio) nel quale l’intrepido regista Kip Andersen svela l’industria più distruttiva ed impattante del mondo contemporaneo, indagando a fondo i motivi per cui le principali organizzazioni ambientaliste mondiali hanno paura di parlarne.
Questo scioccante e allo stesso tempo ironico documentario rivela il devastante impatto ambientale che l’allevamento di animali ha sul nostro pianeta.
La FAO ha come obiettivo, entro il 2025, l’eradicazione della fame, assicurando il giusto accesso alle risorse alimentari per i 9.2 milioni abitanti previsti nel 2050.
Mentre si discute ancora sulle modalità di una equa redistribuzione delle risorse alimentari, i dati parlano drammaticamente e con chiarezza: sulla Terra ci sono circa 6.5 miliardi di persone, ma solo il 20% può nutrirsi in modo adeguato ed ha regolare accesso alle risorse alimentari, mentre il 26% della superficie terrestre è letteralmente invasa dagli allevamenti, ai quali è imputabile l’emissione del 18% dei gas serra, mentre l’uso dei veicoli ne produce il 14% (FAO).
Ciò determina una serie di danni inimmaginabili: il taglio delle foreste distrugge la biodiversità, toglie ossigeno, favorisce i fenomeni di desertificazione, aumenta l’emissione di gas prodotti dagli animali allevati in modo intensivo e ne sacrifica la vita a vantaggio di pochi, con un prezzo pagato invece da molti uomini, animali e natura tutta.
Gli animali destinati alla produzione alimentare generano ogni anno 32.000 milioni di tonnellate di CO2 e 1.050 miliardi di tonnellate di deiezioni.
Dal Rapporto FAO (Steinfeld et al., 2006, Rome FAO. Livestock’s long shadow – Environmental Issues and Options) risulta che ben il 70% delle aree deforestate in Amazzonia sono occupate da pascoli, il resto da coltivazione di foraggio.
Occorrono più di 16 chili di foraggi per produrre un chilo di carne e in media, secondo i dati FAO, occorrono da 1.000 a 2.000 litri d’acqua per produrre un chilo di grano mentre da 13.000 a 15.000 litri per ottenere la stessa quantità di carne da bovini alimentati con cereali.
Una bistecca di carne di bovino di 250 g è quindi associata all’emissione di quasi 3,4 kg di CO2, l’equivalente delle emissioni di un’automobile di cilindrata medio-grande che percorre 16 km. La produzione dello stesso quantitativo di patate genera l’emissione di circa 0,06 kg di CO2, ben 57 volte inferiore a quella della bistecca.
Per queste ragioni, entro il 2050, il mondo intero andrà incontro a catastrofiche crisi alimentari, come ha ricordato in occasione della conferenza mondiale dell’acqua ad agosto 2013, il professor Malik Falkenmark dello Stockholm International Water Institute.
Ulteriori studi scientifici dimostrano inoltre le correlazioni evidenti tra il consumo di proteine animali e i cambiamenti climatici. In particolare il Livestock – Climate Change’s Forgotten Sector Global Public Opinion on Meat and Dairy Consumption Rob Bailey, Antony Froggatt and Laura Wellesley Energy, Environment and Resources, December 2014 in modo lapidario sentenzia: “il consumo di carni, latte e derivati è una delle principali cause del cambiamento climatico.”
“L’allevamento e la produzione animale sono causa di produzione di CO2 e di deforestazione. Le foreste sono abbattute per lasciar spazio alle coltivazioni per foraggi destinati agli animali e per gli allevamenti. Le foreste sono devastate dall’impatto causato dal bestiame” (Chatham House 2014).
Nel mondo, in appena un’ora di tempo, più di 8 milioni di animali d’allevamento sono stati macellati e 114.153 tonnellate di grano sono state date da mangiare ad animali, mentre, nello stesso momento 354 bambini sono morti di fame.
Una persona che consuma una dieta completamente basata su prodotti vegetali produce l’equivalente del 50% in meno dell’anidride carbonica, consuma 1/11 del petrolio, 1/13 dell’acqua e 1/18 dei terreni in paragone ad una persona che basa la sua alimentazione sulla carne.
E’ quindi necessario comprendere che la vera rivoluzione del terzo millennio passa per i nostri piatti e che è doveroso, per la tutela del Pianeta e la salvezza di milioni di animali, riconsiderare le nostre abitudini alimentari a favore di una dieta vegetale.

venerdì 11 novembre 2016

Ma cosa è Rifiuti Zero?



Zero Rifiuti Zero è una strategia che si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere allo zero la quantità di rifiuti da conferire in discarica, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica. Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura. 
Tra i suoi maggior teorizzatori vi è il prof .Paul Connett, docente della St. Lawrence University (Canton). Nell’industria questo processo coinvolge la creazione di attrezzature differenti da quelle utilizzate nella normale produzione, capaci di rigenerare prodotti già utilizzati. 
Un esempio può essere il ciclo di una bottiglia di vetro per il latte. La risorsa iniziale è la sabbia silicica, la quale viene trasformata in vetro e successivamente in una bottiglia. La bottiglia viene riempita di latte e distribuita al consumatore. Al momento, i normali metodi di gestione dei rifiuti dispongono che la bottiglia venga gettata in discarica. Ma con il metodo Rifiuti Zero la bottiglia può essere affittata al momento dell’acquisto tramite un deposito, e viene riportata indietro dopo l’utilizzo. La bottiglia viene quindi lavata, riempita e rivenduta. L’unico materiale sprecato è l’acqua di risciacquo e l’energia utilizzata viene ridotta al minimo. 
Rifiuti Zero può rappresentare un’alternativa economica al sistema dei rifiuti tradizionale, dove nuove risorse vengono continuamente utilizzate per rimpiazzare le risorse finite in discarica. Può anche rappresentare un’importante alternativa per l’inquinamento visto che la discarica produce una quantità significativa di inquinamento ambientale. 
Schematicamente è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero in tre punti: 

  1. eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti; 
  2. incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti (es. uso di prodotti alla spina); 
  3. sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili.

mercoledì 2 novembre 2016

Before The Flood

Quali sono le cause del riscaldamento globale? Siamo ancora in tempo per invertire il processo? In qualità di messaggero di pace delle Nazioni Unite con delega al clima, Leonardo DiCaprio ci racconta l’impatto devastante del cambiamento climatico sul nostro pianeta con Before The Flood, un evento televisivo prodotto da Martin Scorsese.





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Meno male che ci sono i bambini


Disegnato da un bambino di dieci anni innamorato del basket e rispettoso dell'ambiente che ha partecipato per qualche ora a differenziare i "rifiuti" durante un Ecopoint all'oratorio questa estate. Direi che ha capito tutto.
Meno male che ci sono i bambini... sono gli unici che ci possono salvare da noi stessi!