Come Associazione 5R Zero Sprechi non possiamo che sottoscrivere interamente questo appello lanciato in questi giorni dalla rete Rifiuti Zero Lombardia affinché le varie liste che si presenteranno alla competizione elettorale che si terrà nei prossimi mesi sottoscrivano, impegnandosi poi a realizzare, la Strategia Rifiuti Zero.
CAMPAGNA ELETTORALE 2017
I rifiuti rappresentano un
problema ambientale, sociale ed economico della massima urgenza.
L’aumento dei consumi generano grandi quantità di rifiuti che
devono essere gestiti e governati in una logica di massima sostenibilità
ambientale ed economica a vantaggio dei cittadini-utenti.
Gli attuali sistemi di gestione integrata dei rifiuti sono poco
efficienti e il loro costo è un ulteriore aggravio per i
cittadini-contribuenti. Nel confronto europeo il nostro Paese è uno dei meno
virtuosi quanto a capacità di raccolta differenziata.
Nel 2014 in Italia si sono prodotte quasi 30 milioni di
tonnellate di rifiuti solidi urbani,circa
500 kg pro capite per abitante residente (ISPRA Rapporto Rifiuti Urbani Edizione 2016). Il 34%
dei rifiuti prodotti viene ancora smaltito in discarica, rispetto a una media
europea che si aggira intorno al 28% contro lo 0,6% della Svezia, l’1% del
Belgio, l’1,3% della Danimarca, l’1,4% della Germania e dell’Olanda. A questo
si aggiunge il problema dei rifiuti speciali (pericolosi e non) che in Italia
sono oltre quattro volte superiori a quelli urbani.
Nel settore del riciclo il
nostro Paese con il 42% si colloca sotto la media europea (44%) contro il 64%
della Germania, il 56% dell’Austria al 56%, il 55% del
Belgio, il 51% dei Paesi Bassi, il 47% del Lussemburgo, il 44% della Danimarca
e del Regno Unito. Ma quelli che definiamo comunemente rifiuti sono di fatto
una miniera di risorse materiali da reimpiegare nei cicli produttivi e di
consumo. Occorre quindi invertire la tendenza in atto e investire sulla
prevenzione dei rifiuti e su modelli e attività di economia circolare, la vera
innovazione economica, sociale ed ambientale su cui puntare da subito per il
futuro. Sprechi e scarti devono essere ridotti, recuperati, riusati e
riciclati. Chi inquina paga. Lo
spreco di beni, materiali e risorse deve essere penalizzato premiando e
favorendo azioni (sia pubbliche che private) che generano meno rifiuti,
recuperano materia, producono e distribuiscono beni più sostenibili in modo
responsabile. Quanti più materiali si riescono a recuperare dagli scarti e dai
rifiuti tanto più si liberano risorse anche sociali per una crescita
esponenziale dell’economia e la green economy trae vantaggi competitivi e si
incrementa.
Nel giugno 2014, a seguito di un percorso virtuoso di
Valutazione Ambientale Strategica, Regione Lombardia ha approvato il Piano
Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR). Questa pubblicazione è stata realizzata
con lo scopo di illustrare ai cittadini, con un linguaggio semplice, il modo in
cui Regione Lombardia governa il complesso mondo dei rifiuti e quanta
importanza abbiano i comportamenti di ciascuno di noi su una gestione
sostenibile dei rifiuti. I principali obiettivi sono:
●
In coerenza con il primo principio della
gerarchia europea (prevenzione) il Piano si pone come obiettivo, entro il 2020,
il contenimento della produzione
procapite di rifiuti urbani mediante il disaccoppiamento dalla spesa per
consumi delle famiglie, indicatore che riguarda gli acquisti per beni e servizi
effettuati dai soli cittadini. Entro il 2020 si prevede che ogni abitante
produca 455 kg/anno di rifiuti urbani (nel 2013 la produzione procapite è stata
di 461,2 kg).
●
Diffusione della tariffa puntuale: la Regione si pone l’obiettivo di raggiungere
entro il 2015 almeno il 10% dei Comuni e, entro il 2020, almeno il 20%.
●
La Regione intende raggiungere il 67% di raccolta differenziata a livello
regionale al 2020 e il 65% a livello di singolo Comune.
●
La Regione intende estendere nell’80% dei Comuni entro il 2020 un “modello
omogeneo” di raccolta almeno per le frazioni principali (RUR, FORSU, carta,
vetro, plastica).
●
La raccolta della FORSU (Frazione organica
del rifiuto solido urbano), il cui contributo è fondamentale per il
raggiungimento dell’obiettivo generale di incremento della percentuale di
raccolta differenziata, deve essere effettuata in tutti i Comuni della
Lombardia entro il 2020: obiettivo del PRGR è il raggiungimento di 60kg/abitante per anno di FORSU
raccolta a questa data.
Per queste ragioni la Rete Rifiuti Zero Lombardia si appella alle
liste politiche in campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative
dell’11 Giugno 2017 affinché adottino nei propri programmi impegni concreti
sull’adozione della strategia RIFIUTI ZERO
sintetizzata nei 10 passi di seguito elencati:
1.
Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata.
La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove
il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della
comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la
sostenibilità ambientale.
2.
Raccolta differenziata porta a porta: organizzare una raccolta
differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di raccolta
differenziata in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote
percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi
materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario
settimanale prestabilito.
3.
Compostaggio: realizzazione di un impianto di
compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai
luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
4.
Riciclo: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il
riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella
filiera produttiva.
5.
Iniziative di riduzione dei rifiuti: diffusione del
compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica,
utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in
bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte,
bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica
con sporte riutilizzabili.
6.
Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la
riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli,
mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati,
riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il
3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può
arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale.
7.
Incentivi economici: introduzione di sistemi di tariffazione
che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti
non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento
virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.
8.
Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero
e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili
sfuggiti alla raccolta differenziata, impedire che rifiuti tossici possano
essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione
organica residua.
9.
Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e
analisi del residuo a valle della raccolta differenziata, recupero, riutilizzo,
riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti
non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la
Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di
acquisto, produzione e consumo.
10.
Azzeramento rifiuti: programmare obiettivi di minimizzazione
progressiva del rifiuto indifferenziato (RUR) per avvicinarsi all’obiettivo
finale di rifiuti zero, dove i rifiuti prodotti siano quasi tutti quelli
riciclabili o riutilizzabili. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal
“trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto
percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno
scelte a difesa del pianeta.
La
strategia Rifiuti Zero è stata adottata (a tutto Aprile 2017) da
242 Comuni Italiani per
un totale di 5.297.868 abitanti.
Una crescita culturale e politica lenta ma ormai “inesorabile”
e fortunatamente inarrestabile viste le grandi problematiche ambientali,
sociali ed economiche che la gestione inefficiente dei rifiuti produce.
Inoltre, la recente presa di posizione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani
(ANCI) a favore della strategia
Rifiuti Zero è un segnale eloquente del percorso obbligato che le
amministrazioni locali dovranno intraprendere per consentire al nostro Paese di
recuperare posizioni qualificate a livello europeo e riposizionare la nostra
economia verso nuovi modelli virtuosi ed eco-sostenibili.
E’ infatti risaputo che la conversione verso pratiche di
economia circolare siano un volano significativo per favorire e incentivare
l’occupazione, generare nuove forme di socialità e solidarietà, recuperare e
reimpiegare risorse materiali rinnovabili.
La Rete Rifiuti Zero
Lombardia auspica che i nuovi amministratori locali che governeranno i
prossimi 5 anni possano compiere scelte condivise di pratiche virtuose a
vantaggio di tutta la popolazione dei propri comuni nella gestione dei rifiuti
urbani sia di origine domestica sia produttiva così da poter raggiungere gli
obiettivi della Legge Regionale.
La Rete Rifiuti Zero
Lombardia rinnova pertanto l’invito (già precedentemente indicato) alle
liste politiche in campagna elettorale di adottare nei propri programmi
elettorali la predetta strategia Rifiuti Zero.
La Rete Rifiuti Zero
Lombardia si dichiara fin d’ora disponibile a collaborare con qualsiasi
lista elettorale per meglio definire e precisare le proposte politiche di
riduzione dei rifiuti e in seguito all’esito elettorale a collaborare con le
nuove amministrazioni comunali.
Per ogni ulteriore informazione e contatto con la Rete Rifiuti Zero Lombardia vi
invitiamo a scrivere alla nostra e-mail rifiutizerolombardia@gmail.com o
su Facebook
Nessun commento:
Posta un commento