sabato 4 settembre 2021

Sicuri che si debbano costruire ancora inceneritori?

Il solito accorato (e, ovviamente, disinteressato...) "grido d'allarme" dell'industria dell'incenerimento che, regolare come i monsoni asiatici, ci ricorda che occorre costruire nuovi #inceneritori (e in pochissimo tempo, per di più) perché la situazione non è più sostenibile... 

Invece di ammettere il fallimento di queste scelte politiche, e cambiare immediatamente rotta, come già hanno capito e stanno facendo in quella parte di Europa citata a modello da seguire (che modello quindi non è più), si continua a ripetere la solita solfa: costruiamo ancora (e in 18 mesi!) degli inceneritori e facciamo sparire tutta la materia bruciata nel nulla, senza alcun tipo di cenere! 😅

A sto punto mi sa che si dovrà provvedere a riscrivere le regole della conservazione della materia e aggiornare tutti i corsi di scienze e fisica, a partire dalla scuola primaria... Ma evidentemente anche a questo provvederà #a2a 

Una alternativa, più salutare e anche più economica per le nostre tasche, tra l'altro, c'è già... Si tratterebbe di diffondere in tutta Italia tutte quelle pratiche virtuose (vedi #StrategiaRifiutiZero) che, dove attuate, riducono la produzione di rifiuti annui a quantità minime (rendendo a pieno regime inutili gli inceneritori) e realizzando altissime le percentuali di raccolta differenziata (oltre l'80%). Di quello è meglio che non se ne parli mai... Meglio aspettare che altri usino la bacchetta magica, facendo soldi a palate sulla nostra pelle tra l'altro...

P. S. for dumnies

1) Chi fa economia circolare NON produce alcun rifiuto. 

2) Bruciare (per produrre energia, acqua calda, eccetera) produce anche ceneri. 

3) Le ceneri (nonostante i mille magheggi per infilarle ovunque) finiscono nelle discariche perché rifiuti. 

4) Chi brucia NON fa economia circolare perché produce rifiuti.


domenica 15 agosto 2021

Ancora sul teleriscaldamento a Bergamo


Tempo fa una mia lettera inviata a L’Eco di Bergamo inerente al progetto del teleriscaldamento che riguarda la città di Bergamo trovò l’immediata risposta dell’ufficio stampa di a2a. La mia controreplica, scopro ora, non trovò più spazio. La ripropongo adesso con parecchio ritardo, sperando però che possa contribuire alla discussione nel merito. 


Gentile direttore, 
in merito alla replica alla mia lettera da parte dell’ufficio stampa di a2a pubblicata mercoledì 4 dicembre, vorrei condividere con i lettori de L'Eco di Bergamo alcune considerazioni finali. Aldilà della questione della resa energetica, la cui percentuale, rispetto a quanto da me scritto, viene aumentata dal 25-26% al 63% grazie al “trucco” del Climate Correction Factor (restando però inferiori a quel 70% richiesto dalla direttiva dell’Unione Europea del 2008), a me basta trovar finalmente ammesso e  scritto, nero su bianco, che un inceneritore produce rifiuti (perché fino a ieri tutto sembrava sparire magicamente nel nulla...). E se produce rifiuti, un inceneritore non ha alcun diritto di stare in un discorso di economia circolare. L’obiettivo dell’economia circolare non è quello di ridurre al minimo il flusso di materiali (dalla culla alla tomba), cioè produrre “solo” un 15% di rifiuti da smaltire in miniere di sale in Germania, ma è quello di generare "metabolismi" ciclici (dalla culla alla culla) che consentano ai materiali di mantenere il loro status di risorse. In tantissimi comuni italiani, con una serie di pratiche virtuose e grazie anche all'adozione della tariffa puntuale, ottenere un 10% di secco residuo è quasi "un gioco da ragazzi".
Certo, oggi esistono ancora prodotti non riciclabili e quindi da destinare all’incenerimento. Ma il futuro, in una prospettiva di vera economia circolare, è quello in cui "niente non è riciclabile”. Occorre pertanto lavorare per realizzare una sinergia tra sistema ecologico e sistema economico: migliorare il design, escludere dalla produzione prodotti non riciclabili e fornire supporto alla merce realizzata con contenuti minimi di riciclato, proprio come ci dice di fare l’Unione Europea.  
Rinnovo quindi ai lettori la mia domanda: perché investire dieci milioni di euro nella direzione opposta a quella in cui sta andando il nostro futuro? 
Per quanto riguarda poi la questione sanitaria, sono “certissimo” che le emissioni siano tutte a norma... vero è anche però che la letteratura medica segnala circa un centinaio di lavori scientifici, a testimonianza dell’interesse che l’argomento riveste: numerosi tra questi hanno confermato la relazione fra sviluppo di alcuni tipi di cancro e la prossimità agli impianti di incenerimento.

Giorgio Elitropi
Associazione 5R Zero

mercoledì 28 luglio 2021

Earth Overshoot Day 2021


Oggi, 29 luglio, cade l'#EarthOvershootDay 2021: la Terra, oggi, ha esaurito tutte le sue risorse annuali. Oggi è il giorno in cui gli esseri umani hanno consumato tutto quello che la natura è in grado di produrre in un anno. 

E così non possiamo più andare avanti… 

Il tempo per porsi delle domande è finito da parecchio perché le risposte le conosciamo e non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia come degli struzzi. Ora è il momento di fare una vera #RivoluzioneEcologica basata sull'azzeramento degli sprechi, sullo stop al consumo di suolo e su una reale #EconomiaCircolare.

#RifiutiZero

giovedì 24 giugno 2021

Stop al monouso


Il 3 luglio sarà una data importante per il proseguimento del cammino verso la sostenibilità e il contrasto allo spreco. In Europa entra in vigore la direttiva UE 2019/904, un provvedimento che per la prima volta vieta la vendita di cotton-fioc, posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini realizzati in plastica, nonché alcuni contenitori alimentari in polistirolo espanso. 

Anche l'Italia l'ha recepita, ma a "modo nostro", con tanti distinguo... Tuttavia le nostre scelte responsabili arrivano prima e possono essere immediatamente efficaci.  

Innanzitutto il consumatore può scegliere locali  che rispettino le disposizioni plastic free. Inoltre il consumatore può evitare il monouso di plastica. Come? Beh, semplicemente non usando cannucce o manufatti fatti in plastica o bioplastica. Semplice!
#RifiutiZero 



mercoledì 23 giugno 2021

Transizione ecologica o transizione industriale?


Una cosa è certa: in giro c'è troppa plastica e troppo spesso non sappiamo cosa farne. Già da diverso tempo, ahimè, grazie al decreto Clini, la plastica viene utilizzata come CSS (Combustibile Solido Secondario) per "produrre calore ed energia" dagli inceneritori per fare teleriscaldamento o dai cementifici per cuocere il clinker e fare cemento. A Bergamo ne sappiamo qualcosa...

Ed ora, invece di seguire la strategia rifiuti zero [http://www.rifiutizerocapannori.it/.../dieci-passi-verso.../], posta tempo fa alla base della prima stella, cioè l'ambiente, ecco comparire questo nuovo progetto, che sembra piacere tanto agli amici dell'ENI... Se questo è il futuro che ci aspetta, non ne sono molto contento....
Perché se il problema è l'enorme quantità di plastica che ci sommerge letteralmente, resto fortemente convinto che l'unica via da seguire sia quella della sua riduzione. E creare un nuovo circuito in cui ho bisogno di plastica per "produrre" qualcosa (da bruciare, vedi cementifici o inceneritori, o da trattare chimicamente, vedi idrogeno circolare) non mi porterà mai alla riduzione della plastica in circolazione: il sistema resterà sempre dopato perché avrò sempre bisogno di plastica da bruciare o da trattare chimicamente.
Questa non mi pare vera economia circolare e neppure un esempio di transizione ecologica; semmai, un altro esempio di transizione industriale (e per di più bella lineare)...

Ripensiamo l'imballaggio!



Per dare il via a una nuova normalità in cui il riutilizzo è una pratica standard, l’UE e i responsabili delle decisioni a livello nazionale devono:
1️⃣ Definire design condivisi per i contenitori in UE, al fine di aumentarne il riutilizzo, nonché promuovere sistemi come i programmi di consegna-restituzione che supportano il riutilizzo.
2️⃣ Adottare politiche in materia di appalti pubblici che diano la priorità a servizi e prodotti di riutilizzo per eventi e strutture pubblici e sponsorizzati.
3️⃣ Adottare misure integrative, compresi i divieti mirati sui prodotti monouso e gli incentivi economici per attuare il riutilizzo.
4️⃣ Stabilire obiettivi di riutilizzo per ogni settore, compresi i trasporti, la vendita al dettaglio, i servizi di ristorazione e l'e-commerce.

Verso la vera transizione ecologica




In Giappone hanno realizzato dei mattoni da utilizzare in edilizia partendo da scarti alimentari! Altro che bruciare plastica, pneumatici e gomma per fare il cemento… Queste sono le cose che ci piacerebbe vedere quando si parla di transizione ecologica…

Per maggiori informazioni, leggete qui