sabato 9 novembre 2019

No alla pigrizia, differenziamo l'immondizia al Cantoni di Treviglio


Ieri mattina all'Istituto Agrario "G. Cantoni" di Treviglio (BG) abbiamo terminato l'ultimo incontro di formazione "No alla pigrizia, differenziamo l'immondizia" per avviare tutta la scuola (docenti, studenti e personale ATA) a svolgere in modo corretto (e consapevole!) la raccolta differenziata: cosa ci dice l'Unione Europea, l'isola di Henderson e il docu-film "Midway", un pizzico di De Lavoisier e qualche minuto di "Sporchi da morire", che cos'è l'economia circolare, cos'è la strategia Rifiuti Zero e la Tariffa Puntuale, e poi qualche regola per fare bene la raccolta differenziata, sfatando da subito i tanti falsi miti sulla plastica e gli imballaggi di plastica "puliti".
Oltre al percorso formativo, come 5R Zero Sprechi abbiamo consegnato alla scuola anche i bidoni necessari (recuperati da materiale di scarto) per dotare tutte le aule dei contenitori necessari. Ringraziamo la preside per averci dato fiducia e tutti i ragazzi e i docenti per la grande partecipazione. Per noi è stata una bellissima esperienza, che speriamo di poter replicare in tante altre scuole. 

Un semino l'abbiamo piantato; ora speriamo che nasca un grande albero 

venerdì 1 novembre 2019

Rifiuti e Raccolta Differenziata: raccontare le cose a metà non aiuta



Raccontare le cose a metà crea sempre confusione.
Scoprire che tanta plastica "riciclata correttamente" finisca negli inceneritori o nei cementifici è come scoprire l'acqua calda: basta andare a vedere da cosa è comporto il #CSS, alias Combustibile Solido Secondario, tutto "molto green" e sbandierano in ogni angolo dei quotidiani da Italcementi e a2a quando parlano di i "carburanti alternativi" e di "teleriscaldamento fatto per recuperare energia da rifiuti di cui non si sa che farcene"...
Sicuramente, in una logica di Economia Circolare e di Rifiuti Zero, come ribadisce Enzo Favoino in fondo all'articolo, occorre Ridurre tantissimo la quantità di plastica (e d rifiuti) che immettiamo sul mercato. E quindi ben vengano tutte le delibere plastic free che stanno diventando la moda del momento in tantissimi comuni (dove magari ci si ferma solo a quello, NdR)...
Vero è anche, però, che, rispetto al racconto un po' confuso che emerge leggendo questo articolo di Luisiana Gaita comparso stamane su Il Fatto Quotidiano, occorre che i Comuni continuino a fare la Raccolta Differenziata, aiutando i cittadini a farla sempre meglio, fornendo indicazioni sempre più corrette.
Il passo successivo? Beh, la strada è solo una: responsabilizzare i produttori a realizzare imballaggi utilizzando materiali riciclabili al 100%. E in questo contesto penso che il Governo (e Corepla) dovrebbe rivestire un ruolo centrale. Insomma, occorre far sì che insieme alla Riduzione, al Riuso, al Riciclo e al Recupero, l'industria sia obbligata ad attuare la quinta erre: la Riprogettazione.
Poi sarà più facile eliminare anche il Decreto Clini e smetterla di incenerire materiale che si può, anzi, si deve riciclare. Perché bruciarlo, oltre che dannoso per la salute, è pure economicamente stupido.