mercoledì 3 maggio 2017

Energia pulita dai rifiuti? Facciamo un po' di chiarezza



Gira su Facebook questa notizia e vedo che diversi la condividono sul profilo, ma credo che ben pochi abbiano capito di cosa si tratta.


La tecnologia che utilizza questo processo è la pirolisi ad alta temperatura con tutte le conseguenze annesse, emissioni da combustione dei gas non condensabili, presenza di diossine, furani, PCB, IPA e metalli pesanti nel residuo solido, senza contare i rischi annessi all'impianto in fase produttiva (una grande massa di materiale organico viene trattata ad una temperatura superiore a quello di autocombustione in assenza di ossigeno, non oso immaginare cosa possa succedere se per anomalie o errore la massa entri in contatto con l'aria esterna).
Di nuovo non c'è proprio nulla se non il nome ed un'intelligente campagna pubblicitaria.

Punto 1: cosa si intende per biosolidi? Solo l'organico urbano e biomasse o anche altri rifiuti organici?
Se è solo i primi due, già i babilonesi 4000 anni fa sapevano fare del buon fertilizzante con le biomasse senza usare un sistema così complesso; oggi il compostaggio è la soluzione migliore per questi rifiuti.
Se sono anche gli altri quali sono?

Anche perché i rifiuti organici del Sig. Margutta il re della frutta sono diversi per contenuto e pericolosità dei rifiuti organici di un'industria che estrae oro.

Punto 2: il processo di essiccazione tramite i batteri è definito breve, quindi un giorno, un mese, un anno ? I batteri lavorano bene tra i 30 e i 40 °C, quindi non sarà così rapida l'essiccazione.

Punto 3: la pirolisi si divide in due categorie: quella a bassa temperatura fino a 400 °C e quella ad alta temperatura che è ovviamente oltre normalmente tra i 500 e gli 800 °C; in presenza di cloro e metalli, la prima genera PCB nel residuo solido, la seconda invece genera diossine nel residuo solido.

Il syngas della pirolisi contiene clorurati organici leggeri come il diclorometano, benzene e metallorganici a base zinco, alluminio e bismuto; bruciare questo mix di composti genera diossine nella fase di post combustione e loro utilizzano l'energia dalla combustione del syngas per fare la pirolisi.
Queste non sono interpretazione, ma decine e decine di studi fatti in tutto il mondo sulla pirolisi da anni.
Non serve andare in America per trovarla, in provincia di Brescia a PonteZanano per la precisione vogliono realizzare un impianto di pirolisi simile a quello pubblicizzato e gli abitanti sono talmente felici che in un meno di un mese hanno raccolto dieci mila firme per opporsi, gli anni di sperimentazione gli sono bastati.





Gianluca Cuc

Nessun commento:

Posta un commento