mercoledì 23 giugno 2021

Transizione ecologica o transizione industriale?


Una cosa è certa: in giro c'è troppa plastica e troppo spesso non sappiamo cosa farne. Già da diverso tempo, ahimè, grazie al decreto Clini, la plastica viene utilizzata come CSS (Combustibile Solido Secondario) per "produrre calore ed energia" dagli inceneritori per fare teleriscaldamento o dai cementifici per cuocere il clinker e fare cemento. A Bergamo ne sappiamo qualcosa...

Ed ora, invece di seguire la strategia rifiuti zero [http://www.rifiutizerocapannori.it/.../dieci-passi-verso.../], posta tempo fa alla base della prima stella, cioè l'ambiente, ecco comparire questo nuovo progetto, che sembra piacere tanto agli amici dell'ENI... Se questo è il futuro che ci aspetta, non ne sono molto contento....
Perché se il problema è l'enorme quantità di plastica che ci sommerge letteralmente, resto fortemente convinto che l'unica via da seguire sia quella della sua riduzione. E creare un nuovo circuito in cui ho bisogno di plastica per "produrre" qualcosa (da bruciare, vedi cementifici o inceneritori, o da trattare chimicamente, vedi idrogeno circolare) non mi porterà mai alla riduzione della plastica in circolazione: il sistema resterà sempre dopato perché avrò sempre bisogno di plastica da bruciare o da trattare chimicamente.
Questa non mi pare vera economia circolare e neppure un esempio di transizione ecologica; semmai, un altro esempio di transizione industriale (e per di più bella lineare)...

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