Domani 22 agosto gli uomini avranno consumato tutto il carburante che fa funzionare il motore della terra. Da domani consumeremo le riserve ecologiche dei nostri figli e nipoti. Eppure noi umani continuiamo allegramente a dissipare risorse come prima. E buon per noi che, “grazie” al lockdown e alla contrazione mondiale della produzione, abbiamo recuperato 24 giorni rispetto al 2019.
Pesca non sostenibile, allevamenti intensivi, deforestazioni, utilizzo smodato di fonti fossili, cemento e asfalto, sfruttamento del sottosuolo, plastica e rifiuti in ogni angolo del pianeta... Così non possiamo più andare avanti... Certamente non dobbiamo augurarci un altro lockdown... Nel nostro piccolo, sarebbe auspicabile cambiare le nostre abitudini quotidiane, per esempio evitando l’usa e getta, gli sprechi alimentari, l’eccessivo consumo di carne, muovendoci a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici e riducendo i viaggi inutili (soprattutto quelli per andare in vacanza in mete esotiche con gli aerei)... Pensando in grande, invece, occorre passare da un capitalismo estrattivo basato sul dogma – fisicamente irrealizzabile – della “crescita infinita in un mondo finito”, a una società demograficamente più stabile ed economicamente più sobria nei consumi, che sappia sfruttare al meglio la tecnologia per ridurre gli sprechi, non certo per indurne di nuovi. Una bella battaglia insomma... Ma se vogliamo dare un futuro più certo ai nostri figli, da vincere a tutti i costi e nel più breve tempo possibile. Perché di tempo non ce n’è più.
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