martedì 6 marzo 2018

Accordi Anci-Conai sulla raccolta differenziata: qualcuno è più uguale degli altri?



Nel mese di dicembre, alcuni ragazzi del liceo artistico Weil di Treviglio, all'interno di un progetto ideato dal locale circolo di Legambiente (pagina facebook @cercabrembo), hanno realizzato dei cartelloni da appendere nei vari corridoi della scuola per "informare correttamente" i propri compagni circa le modalità su come eseguire la Raccolta Differenziata all'interno dell'istituto. Ovviamente si sono attenuti alle indicazioni riportate dal Conai, che hanno valore a livello nazionale. Purtroppo, i rifiuti separati secondo queste indicazioni non sono stati ritirati dal gestore della raccolta differenziata. Alla richiesta di chiarimenti, l'ufficio tecnico del comune della bassa bergamasca, dopo aver sentito gli uffici della Geco (una grande società che ha in appalto la gestione dei rifiuti a Treviglio e in tantissimi altri comuni della bergamasca), ha confermato la presunta "irregolarità" nella separazione dei rifiuti. I ragazzi, pertanto, hanno dovuto rifare i cartelloni attenendosi a quanto indicato da Geco (uno dei cartelloni finali lo trovate qui https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/…/25498361_16215664512…).
A detta di Geco, quindi, i bicchierini del caffè e l'imballaggio delle brioches e delle merendine (soprattutto se la confezione "è argentata") vanno nel secco residuo.


Eppure le indicazioni della Corepla sono chiarissime (http://www.corepla.it/cosa-si-mette-nella-raccolta-differen…): questi imballaggi di plastica vanno conferiti nella plastica!
Ci domandiamo quindi a quale titolo la società Geco possa obbligare amministratori e cittadini a compiere azioni contrarie a quanto stabilito dalla legislazione nazionale in tema di raccolta differenziata. Far buttare imballaggi di plastica nel secco residuo anziché nella plastica può essere considerato un danno erariale?
Se tali disposizioni dovessero essere dettate dalle indicazioni ricevute dalla piattaforma finale consorziata Conai cui Geco si rivolge (che magari vuole un tipo di plastica "di qualità" che non abbia, per esempio, i poliaccoppiati con prevalenza di plastica...) ci domandiamo se una tale decisione possa essere addossata sulle spalle dei cittadini che, così facendo, ricevono meno contributi da parte del Conai. 
 
Il 5 gennaio 2018 abbiamo scritto, nell'ordine a Geco, Ufficio tecnico del comune di Treviglio e Corepla. 

Nel mese di febbraio abbiamo provveduto a nuova segnalazione. Visto il perdurante silenzio, abbiamo deciso di attivarci sui nostri social sperando che un pizzico di pubblicità possa spingere chi di dovere ad assumersi le proprie responsabilità e, perché no, a raddrizzare il tiro rispetto alle indicazioni totalmente errate che sono state fatte passare ai cittadini e ai giovani studenti.

A margine di questi chiarimenti, ci domandiamo anche, visto che molti cittadini ce l'hanno segnalato, come mai nelle varie gare di appalto vinte da Geco in numerosi comuni della bergamasca, non è mai presente la voce "contributi conai", come se la percentuale e la qualità della raccolta differenziata fatta dai cittadini non incidesse minimamente nel formulazione dell'importo della Tari.
 
Fiduciosi di ricevere chiarimenti e auspicando immediati adeguamenti alle disposizioni nazionali su come fare la raccolta differenziata anche nei comuni gestiti da Geco, cogliamo l'occasione per porgere cordiali saluti.
 
Associazione 5R Zero Sprechi

Nessun commento:

Posta un commento