domenica 18 agosto 2019

Addio plastica. E la borraccia diventò cool

Oggi sulle pagine de La repubblica si parla dell'uso delle borracce, che sta sempre più prendendo piede, non solo tra i giovani. Ovviamente anche noi della 5R Zero Sprechi ci abbiamo pensato: il 1° settembre, durante la giornata #VersoZeroSprechi potrete, con una piccola offerta, avere le nostre bellissime borracce, personalizzate 5R.  Perché la borraccia che portiamo tutti i giorni con noi manda un messaggio immediato e di grande popolarità: tengo a me stesso e all'ambiente che mi circonda! 



Non serve soltanto a idratarsi e non è soltanto un gesto di attenzione per l’ambiente. È parte di noi e dice chi siamo. La borraccia, che prima acquistava soprattutto chi faceva sport, o chi non voleva rinunciare all’acqua fresca ovunque, è diventata un oggetto di culto, più modaiola dello zaino ultimo modello, più personalizzabile della cover del telefonino. E se le modelle e attori la esibiscono, non è a loro (o non soltanto a loro) che va il merito di aver convertito molti italiani alla bottiglia in alluminio.
Il caso della borraccia è emblematico del potere dell’istruzione, perché le prime campagne per dire basta alla bottiglietta di plastica sono passate dalle scuole e ora dalle università. Le lezioni di educazione ambientale nelle primarie hanno spesso avuto come primo obiettivo quello di eliminare la bottiglietta da mezzo litro dallo zaino. Quando sposano una causa, i ragazzini sono dei formidabili crociati e hanno passato la parola in casa. Nei Comuni del Chianti fiorentino di Barberino, San Donato e Tavarnelle, per esempio, già dal 2014 un migliaio di bambini ha avuto in dotazione una borraccia di alluminio riutilizzabile: se anche l’oggetto ha fatto presa su almeno un altro componente della famiglia, la diffusione del messaggio è stata capillare. Su un effetto domino per eliminare la plastica dal Comune conta anche Milano, dove il sindaco Beppe Sala ha annunciato che al primo giorno di scuola, a settembre, a tutti gli studenti di elementari e medie sarà consegnata una borraccia di alluminio. Sala ha anche anticipato che le borracce saranno poi consegnate ai dipendenti delle partecipate e dei servizi pubblici. Le amministrazioni, stanche di smaltire quintali di plastica, sono infatti altre promotrici dell’uso della borraccia, con la sua distribuzione (con tanto di logo del Comune) ai dipendenti, come ha fatto Verona nel 2018. Lo scorso maggio a Udine un altro ottimo impulso al successo delle borracce: la conferenza dei rettori ha aderito al progetto "plastic free" scegliendo di partire dalle piccole abitudini quotidiane ed eliminare le bottiglie di plastica. Molte università (Roma Tre, Teramo, Basilicata, Catania, tra le altre) hanno cominciato a distribuire le borracce agli studenti.
Non ultimo è arrivato il design, che ne ha fatto oggetti che si comprano nei negozi dei musei o si personalizzano con il proprio nome, la squadra del cuore, il messaggio o il "cappottino" isolante per tenere l’acqua fresca.
«Le campagne contro la plastica stanno facendo presa sulle persone — osserva Roberta Sassatelli, sociologa dei consumi della Statale di Milano — e a diffondere l’uso delle borracce è stata anche un’altra battaglia ecologista, quella contro la privatizzazione dell’acqua. Esibire la borraccia è un modo per prendere posizione, fare la propria parte. In più, essendo un oggetto che si porta sempre con sé, permette di mandare un messaggio immediato e di grande popolarità: la borraccia dice: "Tengo a me stesso e all’ambiente"».

Cristina Nadotti, La repubblica, 18 agosto 2019

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