mercoledì 26 ottobre 2016

Raccolta Differenziata e Tari


Apprendiamo che il comune di Bergamo ha raggiunto nella Raccolta Differenziata eccellenti percentuali (si parla del 69,12%) e per questo motivo è stato recentemente premiato a Roma.
In sostanza Bergamo, pur mantenendo immutata la quantità di rifiuti pro capite prodotti in un anno (circa 500 kg ad abitante, in perfetta media nazionale), ha aumentato di quasi 10 punti il materiale differenziato. 
Dopo il sorriso iniziale per la bella notizia, ci è sorto però un piccolo dubbio rispetto ai dati mostrati, ossia: rispetto a quanto messo in atto dai cittadini, che hanno migliorato decisamente la quantità della loro raccolta differenziata, dove stanno i vantaggi economici? Sembra infatti che la Tari, a conti fatti, sia rimasta pressoché immutata.
Ci pieghiamo meglio. 

Fermo restando che i rifiuti prodotti da ciascun cittadino sono più o meno gli stessi dell’anno scorso, ma che è migliorata la raccolta differenziata, significa che abbiamo un 10% in meno di rifiuti da conferire all’incenerimento (e quindi un consistente risparmio, visto che il comune di Bergamo paga ad A2A circa 85 euro a tonnellata per l’incenerimento del secco residuo), giusto?
Inoltre, questo 10% di materiale, che non è più bruciato, è stato differenziato dai cittadini in carta, plastica, vetro e metallo, quindi in contributi che Aprica dovrebbe ricevere dal Conai per il prezioso materiale differenziato, giusto?
E allora che fine hanno fatto questi soldi risparmiati per il minor quantitativo di rifiuti da bruciare?
E quelli introitati per maggior contributi ricevuti?
Nel bollettino della Tari, i cittadini di Bergamo sembra che abbiano visto poco o nulla. 


Giorgio Elìtropi

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